Il modello R Super Bianchi, rappresenta per molti collezionisti il massimo esempio di ricercatezza stilistica e meccanica di casa Bianchi, oggi come ai tempi, infatti quando venne presentata nel 1923, l’accoglienza del pubblico fù tale che quando nel 1924 fù lanciata sul mercato, il catalogo recava un eloquente slogan, quanto mai meritato:           “La migliore macchina attualmente al mondo”.

Il modello R Super è figlio diretto del modello precendente, ovvero il modello R, che condivide il medesimo telaio a congiunzioni invisibili, ma debitamente rivisto e modificato per ospitare per la prima volta in casa Bianchi la freneria totalmente interna.

In particolare è degno di nota l’archetto del freno anteriore che viene collocato appena sotto alla testa della forcella, completamente occultato dai foderi della forcella, con il risultato di ottenere una totale pulizia delle linee ed un eleganza impareggiabile.

Analizzando la forcella si può notare che come nel modello precendente e come sarà per tutta la futura generazione dei modelli Bianchi a freni interni- la testa della forcella è “invisibile”, con la sola superfice superiore nickelata a vista, i foderi sono particolarmente larghi per meglio mascherare il meccanismo di frenata anteriore, il fulcro su cui si fissano i bilanceri dei pattini si trovano saldati sul retro dei foderi stessi.

Il terminale della forcella sono con la nickelatura a vista per evitare di “sbeccare la vernice durante le operazioni di smontaggio della ruota anteriore. Il telaio era offerto in quattro misure: 56, 58, 60 e 63, sul piantone dello sterzo è presente un foro, coperto da un coperchio a “lancetta”, per consentire di oliare il meccanismo interno della freneria anteriore.

Il manubrio viene ereditato dal modello R, con la sola differenza del patacchino, ovale con l’Aquila dorata, il sistema di leve è interno e sono dotate di manopolini in corno in un solopezzo. Mentre le manopole sono anch’esse in corno, ma in due pezzi.  I parafanghi sono del tipo a schiena d’asino, leggermente piu lunghi rispetto a quelli adottate dalle sorelle economiche S ed S bis, le aste dei parafanghi sono singole e si vanno a fissare ad apposite sedi ricavate sulla forcella e sui pendenti posteriori.

Il carter è in due pezzi, completamente chiuso, dotato di oliatore a lancetta sulla parte superiore in corrispondenza della ruota libera, il carter viene tenuto fermo ed in posizione grazie ad una staffa bloccata tra la calotta del movimento centrale e la scatola dello stesso.

Tutte le parti bianche sono nickelate e recano la scritta Bianchi in corsivo, i mozzi recano la scritta Bianchi impressa anche sull’oliatore a sportellino. Le ruote sono da 28 x 1/2. Tutta la bulloneria è con la testa dipinta di nero. I pedali sono a centro unico con un oliatore a lancetta, e sono dotati di 4 gommini recanti la B (verosimilmente venivano offerti solo in nero)

Una delle parti piu interessanti di questo modello, e che destò tanto clamore in quegli anni, è senz’altro il sistema brevettato del mozzo posteriore a perno sfliabile. Ovvero un complicato sistema che consentiva alla ruota posteriore di essere rimossa senza dover aprire il carter per liberare la ruota libera, con questo sistema il gruppo della ruota libera rimaneva all’interno del carter in posizione e con la catena al suo posto. Tutto ciò era possibile grazie ad un mozzo inedito diviso in due parti, il primo era il corpo principale su cui si imbastiva la ruota, il secondo era la parte su cui si avviatava la ruota libera, le due parti non erano solidali fra loro, combaciavano grazie ad una cremagliera a tre grossi denti che li tenevano uniti, quando era necessario bastava sfilare il lungo perno che correva dentro l’asse di rotazione e che teneva unito il tutto fisso sui forcellini, allentare il particolare tendicatena di sinistra e scostare verso sinistra la ruota liberandola dal gruppo della ruota libera, il quale rimaneva nella sua sede.

Oltre a questo particolarissimo mozzo, vi era anche un altrettanto caratteristico forcellino progettato ad hoc, riconoscibile in quanto è chiuso sul retro, incompatibile con qualsiasi mozzo comune.

Dopo il 1925 la Bianchi R Super iniziò ad essere offerta anche con mozzo normale e relativo forcellino aperto.

Il dispositivo a perno sfilabile era tanto vantaggioso quanto complicato nella sua gestione e manutenzione, oltre ad essere molto caro, per questi motivi è molto raro reperire esemplari che ancora presentano tale caratteristica intatta.

 

PAOLO STERPI

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