Registro Storico Cicli
Scheda: n° 029
Marca: Frejus
Modello: Tipo 3 Lire 620 
Numero di telaio:   105551
Anno di Produzione
1940
Proprietario: Luca Puglia
Caratteristiche modello:
– Coperture Michelin Stop;
– Gruppo luce Aprilia;

– Cerchi M. Baruzzo, Torino.

Provenienza: Milano.

In questa occasione, per cambiare un po’ nella speranza di non annoiare il lettore, abbiamo deciso di lasciarvi con le parole dell’amico Paolo Maria Caserta, sempre pronto a immergerci nelle atmosfere di un tempo grazie ai suoi testi:

DIGNITA’ IMPOSTA

Negli anni venti la bici non era ancora per tutti, perlopiu’ riservata a coloro che – attorniati da soggezione – si sentivano appellare con il ”Voi”. Del pari, le bici di questi ”signor voi” inducevano in soggezione: alte, nere, con fregi dorati, insomma un insieme che delineava una chiara distinzione sociale. Tutt’intorno, quel proletariato che nel famoso dipinto di Pellizza Da Volpedo avanzava fiero, ma non propriamente ben vestito… Quello stesso proletariato aveva come ricchezza la prole, peccato che quella fosse ricchezza dei padroni delle fabbriche, e di uno Stato monarchico che si era fatto appellare con il ”Voi” indicando con mano ferma la via per le trincee del Carso. Un giorno lo Stato cambia, non vuole piu’ il ”Voi” ed introduce il ”Lei”, le cose cambiano ed il proletariato assurge a dignita’ propria. Finalmente meglio vestito e meglio equipaggiato, ed arriviamo al dunque: anche la bici vuole la sua parte! Basta con il colore nero, i fregi dorati e le forme austere in stile ”bracere da mausoleo di Aquileia”, inizia l’era dei colori. Ed ecco il beige, il verde, il rosso il marroncino ed un grigio (non ce n’erano cinquanta sfumature, spesso solo due). Non piu’ la bici come austero e grave trespolo portatore di soggezione, ma concreto e tangibile supporto di dignita’.
La dignita’ non e’ solo voluta a parole, ma imposta, lo Stato dice che tutti devono essere in grado di potersi comprare la bicicletta.

Alla produzione di bici con il prezzo imposto aderiscono prontamente Dei, Bianchi, Legnano, Olympia, e Frejus. Ammiriamola, con tutte le caratteristiche che attestano una dignita’ emergente. Con il suo colore sobriamente elegante, non vuole distinguersi ma farsi allegramente notare, e ci riesce bene ostentando il parafango bianco. Accoppiato al fanale giallo non indica imminenti tempi di guerra, bensi’ la precisa disposizione di essere visibile. Il fanale giallo, poi, non aveva nulla a che fare con le leggi di guerra, serviva solo a distinguere la bici dagli altri veicoli. Che dire poi del paraspruzzi della dinamo, del bel campanello, dei vari particolari, e del cambio?
La dignita’ corre su due ruote, se ”Lei” non la vuole, io gliela impongo!”.

 

Caratteristiche restauro:
Conservata

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