Telaio con tubi di grosso diametro con doppio diapason, colorazione grigio chiaro, parafanghi larghi, sistema frenante rigido esterno, manubrio roller cadmiato con manopole e manopolini in bachelite, sella Pulman First in cuoio e ammortizzazioni a balestra.
Dietro cicli Vittoria si nasconde l’identità anonima di un generico artigiano assemblatore torinese, una cosa però è certa: la base è un telaio, con parafanghi e carter Airlog tipo B o anche Insuperabile sempre tipo B, due modelli peraltro uguali che rappresentavano due sottomarchi della nota azienda milanese Gloria, presenti nei cataloghi degli anni ’30. Tutto ciò è confermato dalla punzonatura AFM (Alfredo Focesi Milano) sul movimento centrale (perno e ghiere) le pedivelle recano la scritta Insuperabile, la forcella al contrario non ha nulla a che fare con quelle adottate dalla milanese, stesso discorso per il manubrio roller cadmiato. Questa eterogenia di componenti è la dimostrazione che si tratta di un tipico manufatto artigianale.
Modifiche, integrazioni, sostituzioni e riparazioni:
Riparazioni dei ponticelli dei parafanghi.
Riparazione cuoio sella.
Copertoni Camel da 26×1-1/2×2.
Gemma in vetro a melograno.
Bronzino.
Pedali a sei gommini.
Dadi ruota anteriori.
Pattini freni.
Faro Daimon.
Dinamo Dansi.
Paramanubrio Amba.
Restauro
Restauro conservativo
Note
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