Marca/Brand
Scheda/Datasheet n.
Modello/Model
Telaio/Frame n.
Tipo/Type
Corridore/Racer
Anno/Year
Proprietario/Owner
PRESENTAZIONE: Questo esemplare conservato ben rappresenta la Taurus 45, modello viaggio piuttosto anomalo nel panorama delle produzioni Taurus perché, contrariamente al consueto, si presenta con sistema frenante a trasmissione rigida a bacchette completamente esterne, quelle posteriori collegate da “braccetto” su perno saldato al tubo obliquo inferiore ma in maniera inusuale perché alla sua sinistra, altrettanto singolare l’archetto posizionato sulla parte alta del tubo piantone sopra parafango (nessun altro modello Taurus ebbe queste caratteristiche), archetti con relativi ausili a completamento.
TELAIO: leggero e costruito con tubi tondi a congiunzioni invisibili, foderi sottili con finali a punta su forcellini posteriori brevettati Taurus zigrinati e incorporati.
FORCELLA: si presenta con decori a forma di freccia sulle teste, steli cin finali a punta sui forcellini dall’aspetto “arrotondato”.
TUBO (O CANNOTTO) DELLO STERZO: cannotto dello sterzo decorato dallo stemma Taurus nella versione “arpia, scudo con toro e cartiglio” e decalcomania “romboidale” riportate il nome del modello “45”, lo stemma viene ripetuto anche sul tubo piantone (tipologia che era abbinata a questo modello come al 27 e prima 18 generalmente).
MANUBRIO: a doppie leve a trasmissione interna dalla forma vagamente rotonda e senza decori, cappucci estraibili, manopole in materiale plastico ergonomiche, attacco del manubrio a congiunzione esterna con al fianco la finestrella per il braccetto di rinvio del freno posteriore, al di sotto accoglie la bacchetta di quello anteriore, fissaggio ad expander, nessuno stemma identificativo.
SERIE STERZO: estraibile con calotte lisce (non zigrinate), con dado di chiusura sfaccettato, portafanale con decoro a T maiuscola.
MOVIMENTO CENTRALE: di tipo a chiavelle, la scatola del movimento risulta priva del tipico oliatore ma accoglie la staffa ad essa saldata utile al montaggio del carter.
GUARNITURA: in acciaio cromato con corona decorata da cerchi intersecati e pedivelle allegerite marcate “Taurus”.
CARTER: tubolare composto da due pezzi con “disco copricorona” in duralluminio smontabile e codino basculante, fissaggio al fodero orizzontale tramite piccola staffa a forma di “cavallotto”.
PARAFANGHI: dal profilo “tondeggiante” e crestina cromata applicata, quello anteriore con alette laterali, quello posteriore a cui manca parte della crestina, aste singole predisposte ai morsetti tipo “Cristina”.
SISTEMA DI FISSAGGIO DEL REGGISELLA E SELLA: fissaggio del reggisella tramite collarino, sella con telaio a molle non d’epoca.
PEDALI: considerando il periodo produttivo potrebbero essere della giusta fattezza (un altro esemplare della stessa datazione ne monta degl’uguali).
MOZZI: di tipo sportivo (probabile produzione F.B) in acciaio cromato e scritta “Taurus” avvolgente, dadi originali con testa decorata dal fregio della Taurus applicato.
RUOTE: con cerchi R molto probabilmente originali e ossidati, coperture bicolore nuove.
SMALTATURA E CONSERVAZONE bell’aspetto esteriore da bicicletta conservata con smaltatura originale di colore “nero lucido” ben presente con segni del tempo non troppo invasivi, parti bianchi, cromatura del manubrio, della guarnitura e dei mozzi in buone condizioni, decori a doppi filetti rosso/oro solo in piccola parte visibili e decalcomanie meglio leggebili.
Restauro di tipo conservativo che ha ben salvaguardato e le condizioni della bicicletta così come da ritrovamento. Componenti ed allestimenti presi in considerazione originali o comunque coerenti al netto della descrizione fatta.
Lo stato di conservazione quasi del tutto originale di questa bicicletta, l’ha resa idonea a ben rappresentare il suo modello di riferimento che come detto risulta essere molto inconsueto per le produzioni Taurus, in quanto le caratteristiche più peculiari dei sistemi frenanti della casa lombarda, vennero sostituite da soluzioni molto poco ricercate e sicuramente dai costi di produzione meno elevati. Quest’ultimo aspetto probabilmente fu il vero incentivo che portò alla commercializzazione di questo prodotto alla fine degl’anni 40 (circa) che idealmente avrebbe dovuto raggiungere una clientela con minor possibilità economiche, si sospetta però che ciò non avvenne secondo le aspettative, perché ad oggi il modello 45 risulta aver avuto una scarsa diffusione.