Non sappiamo ancora con certezza dove avvenisse la produzione delle Stelvio, ed anzi siamo curiosi di scoprirlo. Ma questa bicicletta presenta tantissime tipicità che negli anni sono state riscontrate molto spesso nelle biciclette piemontesi. Mi riferisco per esempio al telaio a tubi grossi a doppio diapason, di cui quello superiore lungo e stretto, alla forcella con quella particolare testa, al bel carterone con rilievo fino al codino, completato dal un bel disco carter chiuso, al manubrio con quei rinvii dei freni che tanto ricordano blasonate produzioni alessandrine. Ed anche quel tipo di gommatura spessa, molto conosciuta ed apprezzata dagli amanti delle biciclette del Piemonte, che certamente ne faceva grande uso all’epoca. Dettagli raffinati come le leve freno lavorate che terminano col pallino, senza dunque l’uso dei manopolini, con manopole in corno, o anche i parafanghi ad asta unica, ottimamente restaurati, con gemma a melograno al posteriore dipinto come da disposizione di legge nel periodo bellico. Molto belli i mozzi piuttosto spessi e con oliatore, tornati a splendere, così come i pedali a 6 gommini.
Aggiornamento del 05/05/2017: le Stelvio venivano prodotte a Gravellona Toce, provincia di Novara, nella ditta dei Fratelli Tizzoni. Gli stessi erano proprietari anche del marchio di biciclette “Cavallino d’Acciaio”, sempre prodotte a Gravellona Toce.
Restauro / Restoration
Restauro conservativo eseguito dal proprietario. Aggiunta sella in cuoio a molle
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