Marca/Brand
Scheda/Datasheet n.
Modello/Model
Telaio/Frame n.
Tipo/Type
Corridore/Racer
Anno/Year
Proprietario/Owner
La Monterosa aveva sede a Torino ed è famosa per la grande cura del particolare e dell’estetica, oltre che per scelte tecniche davvero sorprendenti e talvolta inedite sul mercato ciclistico dell’epoca. Questo modello infatti mantiene tante caratteristiche tecniche tipiche di biciclette di gran lusso del decennio precedente, ma presenta anche novità assolute. Il telaio dalle lavorate congiunzioni e particolare testa di forcella lavorata, presenta rinvio del freno anteriore interno e quello del posteriore esterno, con particolare ponticello del carro alto posteriore che ingloba il sostegno al parafango e quello per l’archetto freno, la forcella presenta staffa porta dinamo saldata (dettaglio ripreso poi più avanti nella produzione ciclistica), stringisella con collarino marchiato. Il manubrio presenta particolari leve freno lavorate e con marchiatura incisa e un bel fregio smaltato. La freneria, parzialmente interna, presenta cavallotti del freno occultati dentro i foderi del carro e della forcella, particolare già presente sulle Taurus, e pattini freno in alluminio di dimensione maggiorata. Il carter tipico ricorda molto le Ancora e le Taurus di 15 anni prima, così come il portafanale. I parafanghi carenati hanno costa centrale cromata, così come cromati sono gli altri dettagli. I pedali sono a centro intero e a quattro gommini e sono montati su pedivelle marchiate e alleggerite. L’accuratezza e le attenzioni profuse nella creazione di questa bicicletta è evidente anche dai molti particolari marchiati, inclusi i particolarissimi tendicatena costituiti da una placchetta che scorre lungo il forcellino all’interno di un binario.
Conservativo