Storia del marchio
Masi è certamente riconosciuto, ieri come oggi, tra i migliori costruttori di biciclette in acciaio da competizione al mondo. Originario di Firenze, Faliero Masi fu prima ciclista e, a partire dagli anni ’20 del Novecento costruttore artigiano di biciclette da competizione in acciaio. Dopo una prima esperienza nella propria bottega entrò, su invito dell’amico Magni, alla Viscontea dove lavorò fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, allestendo bici per campioni come Bini, Ronconi, Bailo e Cottur. Ispirato dal modello Umberto Dei proiettò i propri progetti di telaio verso il futuro elaborando nuove idee e una concezione di telaio più corto e performante. Alla fine della guerra riaprì l’officina in via Michelino di Besozzo e nel 1049, dopo una collaborazione con Learco Guerra, trasferì l’officina all’interno del Velodromo Vigorelli.
Se tra gli anni ’60 e ’70 Faliero Masi, insieme al figlio Alberto, riuscirono nel raggiungere fama mondiale sia tra il pubblico degli amatori che tra i più grandi campioni del ciclismo, fu per la capacità di coniugare una altissima qualità nella costruzione del telaio ad innovazione continua e capacità imprenditoriale. La collocazione dell’officina all’interno del Vigorelli consentì ai Masi di conoscere più di ogni altro le caratteristiche tecniche della pista e di poter mettere in pratica nuove idee di costruzione del telaio direttamente con i migliori atleti a livello mondiale impegnati nel velodromo. Lunga è la lista dei grandi campioni che si affidarono all’officina Masi, così come quella delle squadre professionistiche, basti citare Faema, San Pellegrino, Scic, Ignis e i corridori Magni, Bini, Cottur, Pambianco, Merckx, Adorni, Anquetil, Bhamontes, Coppi, Harris, Riviere, Maspes.
Tratto da: Artigiani costruttori di bici nel periodo Eroico (frameteller.it)