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Bianchi mod. MEGA PRO XL Mercatone Uno

Il catalogo 1999

I telai

1998- 1999 Dedacciai

Differenze tra i modelli di serie Mega Pro  – Mega Pro L e Mega Pro XL

Di base usano una diversa lega, SC6110a per la XL e 7005 per  PRO e  L, forma diversa dei tubi soprattutto in zona carro, che nella XL ha i foderi bassi di forma rettangolare e molto più mossi rispetto a quelli della L e della Pro (praticamente dritti). La L ha dei sottili rinforzi in zona sterzo, la XL dei rinforzi più pronunciati. La XL non ha il supporto deragliatore a saldare. Differenza meno evidente, il peso.

XL significa superleggera, extralite. XL boron è in acciaio, XL Ti in titanio, XL (performance) in alluminio. C’è anche una XL in carbonio ma successiva. Poi ci sono EV (Evoluzione delle XL) EV boron in acciaio ed EV2 – 3 – 4 in alluminio.

A spanne una 7005 serie Mega Pro standard pesa nuda quasi 1900g, lo stesso telaio XL poco più di 1200. Un Ev4 circa 1150 (Quanto un FC/FG praticamente).

I modelli utilizzati dal RC Mercatone Uno – Bianchi

La bici usata dal Reparto Corse nel 98 e 99 era in alluminio 7003-T6, il modello di serie che più si avvicina è la Mega Pro XL del 99 ovviamente in alluminio (Dedacciai sc61.10a).
Nel 99 anche la SC ha usato la stessa lega, comunque usando anche bici “7000” decals gialla oltre alla sc61.10a decals azzurra.

Nel 99 la SC ha usato un modello evoluzione, denominato appunto EV2, sempre alluminio Dedacciai nella prima parte dell’anno, poi senza marca evidente per accordi commerciali diversi. Aveva rinforzi in zona sterzo ma sostanzialmente la stressa forma del vecchio XL. Tubo orizzontale profilato e rinforzi in schiuma strutturale.

Nel 2000 hanno usato EV2 colorazione giallo-celeste con tubi Columbus (Pantani al tour ha usato la nero-rosa. Nella tappa Couchevel Morzine, quella del suo ritiro, nero-gialla).

Nel 2001 è stato usato il modello EV2 in colorazione giallo-celeste con scritte diverse rispetto alla versione 2000. Tubo orizzontale schiacciato e serie sterzo integrata forca da 1″ tubi Dedacciai (EV4 a quanto mi risulta solo da Pantani nella colorazione nero-giallo e tutto nero). Il tutto purtroppo con parecchie varianti di montaggio o per volontà del corridore. Per esempio si nota che le EV2 del Tour non hanno la serie sterzo integrata, anche la Ev4 del 2001 in alcune occasioni ha la serie Campagnolo, poi Pantani montava parti PMP anche quando lo sponsor era diverso (Serie Sterzo sulle 7000, movimento centrale stesso periodo, collarino e reggisella, mozzi).

Le biciclette per il 1998 erano già  pronte ma Pantani dal ritiro di Terracina e dopo le esperienze della Vuelta Murcia passò ad un telaio nuovo, il c.d. XL 7000 evoluzione che in particolare oltre ad avere tubazioni Dedacciai 7003-T6 particolarmente evolute era facilmente riconoscibile per la geometria di tipo sloping. Ciò era possibile quando all’interno della Factory c’era un validissimo e ristretto Reparto dedicato alle corse su strada, costantemente impiegato nella ricerca di nuove soluzioni che potevano ben assecondare le esigenze e gli umori di un Campione dello spessore di Marco Pantani.

Le bici che il Pirata portò in trionfo al Giro e al Tour furono realizzate dal Reparto Corse della Bianchi appositamente per lui, utilizzando tubazioni in lega serie 7000 invecchiate artificialmente T6 prodotte dalla Dedacciai in seguito a richieste specifiche, prima tra tutte la realizzazione dell’obliquo a sviluppo variabile troncoconico, ellittico e geoidale Mega Pro. Queste bici Vengono identificate come “Evoluzione 7000” e di particolare avevano percentuali di Rame, Zinco e Magnesio dedicate, non dovendo fare i conti per es. con sfogliature e corrosioni e sono più immediatamente riconoscibili per la geometria sloping non prevista per la Mega Pro XL di serie nel listino dello stesso anno.

Le bici sono montate con gruppo Campagnolo Record titanium a 9v, con leve in alluminio e pignoni in monoblocco in titanio, per risparmiare peso e avere possibilità di allineare meglio la catena, manettino del deragliatore sul tubo obliquo. Reggisella PMP in titanio e alluminio speciale per Bianchi, collarino PMP in titanio. Alcuni  corridori utilizzano anche altri accessori PMP. 

Componenti “standard”:

-Forcella carbonio Slim Time

-Pedali Time Equipe titanio e magnesio rossi (bianco/rossi solo in un paio di tappe in tutto tra Giro e Tour)

-Attacco manubrio ITM Big One giallo

-Curva manubrio ITM 260 Hi Tech  non anatomica (shallow)

-Conta Km echowell rosso

-Sella Flite Titanium “The Pirate”

La bici del Pirata, in configurazione da salita, pesava 6,9 kg.

1999

l’anno comincia con molte novità, sul mercato viene immessa la mega pro xl che celebra la doppietta giro tour con telaio dedacciai sc 61.10a e la caratteristica colorazione 1998 mentre per le corse fa il suo esordio la mega pro xl ev2.

Il telaio con tubi Dedacciai SC61.10A ha  3 spessori differenti (triple butted) e, nonostante la sigla possa farlo pensare, la lega 7003 T6 non contiene Scandio. Questo è un rifinitore granulare che se aggiunto alle leghe di alluminio (sotto forma di alliganti diluiti nella lega) fornisce un maggiore margine di manovra nel processo di produzione consentendo tecniche di saldatura più liberali senza problemi di ricristallizzazione, piuttosto che migliorare le prestazioni complessive del materiale stesso del tubo.

Notevoli cambiamenti arrivano anche da Campagnolo per l’allestimento

il gruppo rimane il Record titanium 9 velocità ma le leve nel 1999 sono in carbonio , scompare il comando deragliatore sul piantone e gli accessori PMP per lasciare il posto a reggisella Campagnolo in carbonio o in titanio a seconda delle tappe

Grande rivoluzione sulle ruote le mitiche Electron lasciano il posto alle Nucleon mentre Shamal si presenta nella nuova serie black e Bora fa il suo esordio con le rarissime 14 raggi, nuova livrea anche per la Ghibli da crono.

La forcella rimane la Time equipe pro, ma in finitura glossy carbonio grezzo , a differenza del 1998 che aveva la colorazione giallo celeste in coerenza col telaio,

ITM passa dalla piega 260 al 7075 mentre, per l’attacco manubrio, verrà alternato il giallo big one al nuovo millennium.

Infine il 1999 ci regala una nuova sella con le stelle a celebrare la doppietta e il ciclocomputer echo w1 che sostituisce il j7

La nuova offerta commerciale di Bianchi che segue le esigenze della squadra si completa con la xl titanium, molto apprezzata per la sua minor rigidità rispetto all’alluminio in allenamento .

la xl boron in acciaio, scelta da molto atleti per percorsi lunghi come la Milano San Remo per il maggior comfort che regala questo materiale.

Il modello EV4 Hyperalloy, era costruito con tubazioni leggerissime in lega di alluminio a trafilatura tradizionale non più Mega Pro (e non idroformato come molti pensano, dato che i tubi erano molto sottili e non sopportavano l’idroformatura), sono tubi a triplo spessore SWQ7K sviluppati da una rinata collaborazione con Dedacciai (la lega è la stessa del D7.9 con composizione di zinco, magnesio e alcuni elementi particolari quali finalmente lo scandio e zirconio). Lo scandio si era visto sulle bici di Pantani su qualche esemplare da cronometro sperimentale di cui restano le percentuali dei materiali utilizzati (Zirconio, Zinco, Rame, Manganese, Magnesio, Scandio, Titanio etc.) ma si sono perse le tracce.

(Grazie a Americo Bianco per il contributo insostituibile).

Il nuovo telaio XL Hyperalloy sloping EV4:
EV4 é un prototipo di un telaio di lega di alluminio superleggera con innovative caratteristiche di peso, rigidità e vita fatica durante l’uso. Con soli 808 gr. (peso del telaio grezzo, nella misura utilizzata da Marco Pantani) si raggiungono livelli di deformazione sensibilmente inferiori ai migliori telai presenti sul mercato attualmente.

Le caratteristiche meccaniche si avvicinano a quelle dei migliori acciai al cromo-molibdeno.

EV4 é uno studio che Bianchi ha sviluppato da diversi mesi che ha la tecnologia del “Structural Foam Injection” progettato realizzato e brevettato da Reparto Corse Bianchi.

Questo sistema consiste nell’iniezione di un rinforzante strutturale in forma fluida in grado di solidificarsi ed espandersi all’interno del telaio aumentandone la rigidità e la resistenza.
L’EV4 ha portato a un salto generazionale per i prodotti destinati alle competizioni.
Il materiale utilizzato è la nuova lega Hyperalloy EV4 della nuova generazione XL, con disegno ottimizzato secondo criteri di progettazione Bianchi Reparto Corse.

È un insieme di leghe Zinco – Magnesio ottimizzate per soddisfare il carico di esercizio dei singoli componenti del telaio.

Le tubazioni sono a triplo spessore con rinforzi disegnati secondo determinate specifiche geometriche, con spessori variabili da max 1,15 mm. – min.0,6 mm.
Lo sterzo é il Compact Steering System e i forcellini sono interamente lavorati a CNC con attacco cambio in ergal.

Il trattamento termico é di fondamentale importanza sia nella fase di solubilizzazione che nell’invecchiamento con temperature che superano i 400 C°.
La lega è arricchita di particolari elementi che contribuiscono al raggiungimento di carichi di rottura compresi tra 600/650 N/mm 2.
Il telaio inoltre viene sottoposto a un trattamento di fosfocromatazione per prevenire la corrosione.

Structural Foam Injection:
il top della tecnologia applicato al telaio EV2 ed EV4.
La serie delle innovazioni tecnologiche di Bianchi in campo ciclistico continua.

L’ultimo fantastico progetto realizzato e regolarmente brevettato dal Reparto Corse è il nuovissimo Structural Foam Injection, che aumenta la rigidità e la resistenza dei telai in alluminio EV2 ed EV4, utilizzati in campo professionistico e, quindi, sottoposti a sollecitazioni molto intense, in particolare in corrispondenza del nodo del movimento centrale.
E’ proprio da un meticoloso lavoro di ricerca e collaudo, attuato nel selettivo mondo delle competizioni professionistiche che è scaturito il nuovissimo progetto Structural Foam Injection che, pur aumentando rigidità e resistenza del telaio, non provoca l’appesantimento dello stesso.
Infatti, Structural Foam Injection consiste nell’iniezione di un esclusivo rinforzante strutturale in forma fluida ed in grado di solidificarsi ed espandersi in modo da aderire alle superfici di contenimento.

In questo processo, a seguito dell’iniezione, il telaio è posto in una speciale macchina che garantisce una perfetta adesione del materiale iniettato alle pareti.
Dopodiché, si solidifica a temperatura ambiente ed entro 24 ore si trasforma in una schiuma aderente alle pareti interne delle tubazioni.

Il risultato è un significativo vantaggio in termini di rigidezza e di vita fatica; mentre entrambi i telai (EV4 ed EV2), alla fine di questo processo, aumentano di soli 10 grammi il loro peso.
La validità del nuovissimo progetto Structural Foam Injection è suffragata dai severi test di laboratorio (la “macchina della tortura” per test a fatica ha dimostrato un aumento del numero di cicli prima della rottura da 10.000 a 20.000; il test per deflessione zona movimento centrale ha accertato una diminuzione della flessione trasversale di 1 mm. a parità di carico). In pratica, questi selettivi test di verifica e controllo, effettuati dal Centro
Ricerca e Sviluppo Bianchi e direttamente in corsa da Marco Pantani e dal suo team, hanno permesso di verificare ed accertare due fattori importantissimi:
– la vita del telaio risulta mediamente raddoppiata nella zona scatola centrale per quanto riguarda la resistenza a fatica;
– l’aumento della resistenza alle sollecitazioni è incrementata del 15% nella zona movimento centrale.
Naturalmente, Structural Foam Injection è un’altra innovazione tecnologica ed esclusiva della Bianchi che, proprio per questo, ha provveduto a brevettare questo nuovo sistema che è utilizzato nella produzione dei telai di altissima gamma e prestazione EV2 e dalla prossima estate sui telai EV4. (da: http://storico.bikenews.it/promotion/frame-comunicati%20stampa.htm#pantani)

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