Taurus.048

Marca/Brand

Taurus

Scheda/Datasheet n.

.048

Modello/Model

24a

Telaio/Frame n.

7236

Tipo/Type

Passeggio

Corridore/Racer

Anno/Year

1913

Proprietario/Owner

Alfonso

Caratteristiche / Specs

PRESENTAZIONE: modello tra i primissimi prodotti per il quale si potrebbe parlare di ritrovamento quasi miracoloso anche per le sue condizioni di conservazione. La datazione presunta dovrebbe aggirarsi intorno al primo decennio del 1900 per questo, consultando il catalogo del 1913/14, dovremmo essere di fronte al modello 24a. Questi primi esemplari si suppone potessero essere realizzati, in parte o interamente, nel famoso distretto industriale di Norimberga su commissione dell’allora “Vittorio Fabbri” fondata nel 1908 a Pavia probabilmente dal cav. Giusto Fabbri con il figlio Vittorio nato nel 1893 quindi solo quindicenne ma che comunque di fatto risultava essere il titolare dell’omonima attività individuale. Vi sono inoltre evidenze che porterebbero ad una collaborazione in particolare con la ben nota Victoria-Werke di Norimberga che anche successivamente parrebbe aver continuato a realizzare i componenti Taurus progettati e assemblati in Italia (per ulteriori informazioni a riguardo si invita a consultare l’articolo “Le origini della Taurus”).

TELAIO: rinforzato a congiunzioni, abbinato ad una forcella anteriore a congiunzioni invisibili, steli con finali e forcellini nichelati, quest’ulimi dall’aspetto tipicamente “schiacciato” , triangolo posteriore con foderi a doppio “diapson”, i verticali si avvitano al nodo della sella, tubo obliquo decorato da bella marcatura “Taurus” in rilievo prodotta tramite processo di “acidatura”, forcellini posteriori non ancora i brevettati Taurus ma di tipo “più usuale” per i tempi addizionati di appositi tiranti utili a tensionare la catena.

SISTEMA FRENANTE: di tipo a “tampone” esclusivamente sulla ruota anteriore.

MANUBRIO: dall’aspetto slanciato già piuttosto simile a ciò che saranno i successivi tipici della Taurus, fissaggio ad expander, attacco del manubrio a congiunzione esterna, singola leva del freno “basculante”, manopole composte da due pezzi in osso.

SERIE STERZO: estraibile con calotte prive di zigrinatura e dado di serraggio già simile a quello che diverrà tipico dagl’anni 20 sino almeno la fine dei 30. Inserito nella serie sterzo troviamo il portafanale che non mostra particolari decori.

MOVIMENTO CENTRALE: a doppia campana tipico delle produzioni tedesche e relativo oliatore ad “elmo” posto sopra la scatola dello stesso.

GUARNITURA: con corona strutturata a sei cerchi e pedivelle stondate marcate “Taurus”.

CARTER: non previsto dal modello.

PARAFANGHI: con profilo dalla forma arrotondata simile ai cosiddetti “schiena d’asino”, l’anteriore provvisto di alette laterali, ancoraggio al telaio del parafango posteriore tramite piccole staffe avvolgenti sui ponti di congiunzione dei foderi, l’opposto tramite staffa forata avvitata alla testa della forcella, entrambi ai perni dei mozzi grazie a singole aste.

REGGISELLA E SELLA: reggisella in acciaio nichelato, sella in cuoio con telaio a riccioli d’epoca marcata “Augusta” ben conservata (riferibile alle produzioni “Cicli Augusta”?) non originale e meno datata, infatti secondo catalogo del 1913/14 la Taurus allestiva le proprie biciclette con selle Inextensibile.

MOZZI: anteriore marchiato “Taurus” in corsivo con oliatore centrale ad elmo, mentre al posteriore è presente un mozzo giroruota non marcato con fissaggio a galletti, pignone fisso da un lato e ruota libera dall’altro. Possibile si tratti di un “Gladius Gros” come citato da catalogo del 1913/14 disponibile come accessorio unitamente ai tiracatena brevettati.

PEDALI: in acciaio della tipologia cosiddetta “a sega” coerente con l’epoca.

RUOTE: cerchi in legno e coperture con camera d’aria.

ACCESSORI: campanello Lucas “Burbury” Bell no.73 (primi anni 20), fanale a petrolio d’epoca.

SMALTATURA E CONSERVAZONE: l’aspetto generale non è privo di grande fascino e considerando la datazione della bicicletta, lo stato di conservazione è da considerarsi sbalorditivo. La smaltatura si  presenta in più che buone condizioni, distribuita in maniera omogenea e con segni del tempo non invasivi (non si escludono piccoli interventi di ripristino ben eseguiti). Parti bianche nichelate con ossidazioni poco evidenti. Sono presenti tracce di decalcomanie ma purtroppo la consunzione le ha rese non più leggibili tranne una parte di quella posizionata sul tubo dello sterzo che mostra quello che appare come uno scudo decorato da un cartiglio con lettera finale S, si ipotizza quindi che la dicitura completa fosse “Taurus”.

Restauro / Restoration

Restauro conservativo ben eseguito dal proprietario che ha salvaguardato la bicicletta nel suo ottimo stato di conservazione.

Note / Notes

Unico esemplare ad ora ritrovato facente parte della primigenia produzione Taurus, per di più in condizioni di conservazione spettacolari quindi di importanza storica fondamentale.

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